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VALMONTONE

Agli albori del Novecento Valmontone era una cittadina di circa 4000 abitanti, caratterizzata da un alto tasso di analfabetismo e da un’economia prevalentemente agricola. Il lavoro sui campi lasciava ai contadini ed alle loro famiglie stretti margini di sopravvivenza, incardinato com’era su un sistema latifondistico gestito da pochi privilegiati.

 

E’ in questo clima di grave emergenza sociale che emerse la figura di Giuseppe Ballarati (8 aprile 1864 - 18 gennaio 1919), uno dei più illustri personaggi a cui Valmontone abbia dato i natali. Egli dedicò la sua vita all’emancipazione delle persone meno abbienti, all’inizio in qualità di assessore comunale, poi in qualità di fondatore della rivista  “La difesa del contadino”, primo giornale in Italia ad occuparsi della condizione delle classi rurali.

 

Grazie alla sua attività, nel 1906 il principe Doria cedette al Comune oltre 1000 ettari di terra. L’ultimo conflitto bellico segna il momento più tragico della storia della Città. Valmontone fu definita la Cassino di Roma, con oltre l’80% dell’agglomerato urbano distrutto dai bombardamenti che si susseguirono dall’ottobre del ’43 al maggio del ‘44: l’ingente numero di vittime registrato  vide riconosciuta a Valmontone la medaglia d’argento al valor civile. Il profilo della Città fu radicalmente stravolto e la lenta e faticosa ricostruzione ha purtroppo profondamente mutato quello che un tempo doveva essere un autentico borgo medievale.

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